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autostrade la truffa e' servita

19.07.2020 11:31

AUTOSTRADE: LA TRUFFA E' SERVITA

Marco Bersani

1. La notte dei lunghi coltelli?

Narra la leggenda di una notte infuocata, nella quale il prode Conte, sguainata la sciabola, costrinse all'angolo il malandrino Benetton, obbligandolo alla resa senza condizioni in nome del popolo italiano.

Narra la realtà che il giorno successivo il titolo di Atlantia (la holding dei Benetton che controlla Autostrade per l'Italia) schizzò verso il cielo sul listino della Borsa.

Più prosaicamente, si è trattato di una lunga notte nella quale entrambi i contendenti dovevano trovare un accordo, che permettesse al primo di agitare lo scalpo politico del “nemico” ai fini del consenso dei futuri elettori e al secondo di uscire dal guado senza rimetterci un euro ai fini del consenso dei presenti investitori finanziari.

Lasciando ai talk show delle prossime settimane gli accesi “dibattiti” sulla svolta nella relazione fra Stato e mercato, sull'inversione di rotta rispetto alle politiche liberiste, su neo-keynesismo o primi bagliori di un nuovo socialismo, qui ci limitiamo a chiamare l'operazione per quello che appare: un'operazione finanziaria, nella quale lo Stato investe una quota di ricchezza collettiva, senza che a questa consegua alcun vantaggio per l'interesse generale.

Anche se i termini definitivi dell'accordo saranno oggetto di ulteriore, dettagliata e non insignificante trattativa (chi stabilirà il prezzo delle azioni in mano ai Benetton?), i dati che al momento emergono parlano chiaro: lo Stato, attraverso Cassa Depositi e Prestiti (le cui risorse, mai dimenticarlo, derivano dal risparmio dei cittadini) entrerà nella compagine societaria di Aspi (Autostrade per l'Italia) al 33% con un aumento di capitale intorno ai 4 miliardi di euro; per raggiungere il 51% previsto dall'accordo, Atlantia (la società dei Benetton che controlla Aspi) cederà le ulteriori azioni a investitori istituzionali graditi a Cdp (si parla insistentemente di Blackstone, uno dei più grandi fondi speculativi al mondo).

Successivamente, Aspi verrà separata da Atlantia e quotata in Borsa. A quel punto i Benetton avranno una partecipazione del 12% e decideranno se vendere le loro azioni o restare con una quota di minoranza dentro la società.

Già da questo scenario si comprende come, lungi dall'essersi svolto alcun duello rusticano, si sia trattato di un rituale cavalleresco di progressiva limatura degli interessi politici ed economici dei partecipanti.

continua qui https://www.attac-italia.org/autostrade-la-truffa-e-servita/

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Marco Bersani
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