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F. Q. | 10 gennaio 2018
Quasi tutti licenziati: 497 lavoratori su 537. Una chiusura, praticamente. Nonostante gli sforzi dello scorso anno, durante il quale erano stati attivati i contratti di solidarietà, e i corposi tagli degli scorsi anni, che avevano già ridotto di tre quarti i dipendenti. L’Embraco, azienda del gruppo Whirlpool, sta attivando il licenziamento collettivo di quasi tutti gli occupati nello stabilimento di Riva di Chieri, in provincia di Torino. E ha già iniziato a svuotare gli uffici della direzione, denunciano i sindacati.
La notizia arriva a tre mesi dalla decisione dell’azienda di ridurre i volumi produttivi assegnati allo stabilimento torinese, che produce compressori per frigoriferi, delocalizzando la produzione in altri stabilimenti del gruppo. I tagli insomma erano previsti, ma una sostanziale chiusura non era tra gli scenari ritenuti probabili. Invece, è andata proprio così, come è emerso anche grazie alla comunicazione data da Whirlpool Usa, quotata a New York, alla Sec americana. L’azienda spiega con una nota di “procedere alla cessazione della produzione” nello stabilimento di Riva di Chieri ma “mantenendo comunque una presenza in Italia”. E che la decisione è arrivata dopo aver valutato “diversi scenari alternativi” senza che alcuno di questi potesse rappresentare “una soluzione appropriata per continuare la produzione”.
“L’Embraco – commenta Dario Basso, segretario generale della Uilm di Torino – continua sulla linea intransigente mirata a dismettere l’attività produttiva a Riva di Chieri e lo dimostra nei fatti con l’attivazione della procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori. Adesso ci sono i canonici 75 giorni di trattativa, in cui dovremo adoperarci per fare in modo che l’azienda cambi questa decisione. È urgente aprire un tavolo di trattativa e servirà anche un passaggio al ministero dello Sviluppo Economico per valutare strade alternative ai licenziamenti”.
“Lo scenario che ci viene presentato – afferma
Federico Bellono, segretario generale della
Fiom di Torino – è di gran lunga il peggiore tra quelli che si potevano prefigurare: dalla riduzione dei volumi annunciata nelle scorse settimane si passa al loro azzeramento, e quindi alla chiusura dell’attività produttiva”. Bellono denuncia come la “totale
assenza di responsabilità sociale da parte della Embraco” sia “inaccettabile per le istituzioni, oltre che per i lavoratori che comunque non potranno che essere ancora più determinati in tutte le iniziative possibili a difesa della loro fabbrica, tanto più che ci giunge notizia che già in queste ore la direzione aziendale sta svuotando gli uffici”.
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fonte informazione:
www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/10/embraco-lazienda-del-gruppo-whirlpool-licenzia-quasi-500-lavoratori-a-riva-di-chieri-stanno-gia-svuotando-gli-uffici/4084953/