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La nube di Rutenio 106 proveniente dalla Russia 1/50 della radioattività della sorgente di Cerio144 di SOX.

22.11.2017 19:47
Comunicato stampa del 22 novembre 2017
 
Gran Sasso e Mayak. La nube di Rutenio 106 proveniente dalla Russia 1/50 della radioattività della sorgente di Cerio144 di SOX.
 
I tecnici nucleari del Governo francese: se accaduto da noi, misure di radioprotezione per la popolazione per chilometri dal punto di fuoriuscita.
 
Anche lì gravissime omissioni nelle comunicazioni da parte delle autorità di controllo, ammissioni solo dopo gli studi dei francesi che li inchiodavano.
 
La sorgente radioattiva, alcune certificazioni dei materiali e degli apparati di Sox sono prodotte dai russi.
 
Ieri sera a Le Iene il nervosismo delle autorità sull'argomento. Venerdì 24 conferenza stampa con operazione "trasparenza" su SOX con tutti i documenti progettuali.
 
La nube radioattiva di Rutenio 106 che ha interessato l'Europa tra settembre ed ottobre e che sta facendo parlare tutta la stampa del mondo, con contorno di tensioni diplomatiche tra Russia e paesi occidentali che chiedevano informazioni, ha avuto una emissione radioattiva pari a 1/50 di quella della sorgente di Cerio144 dell'esperimento SOX.

Tale sorgente che vogliono usare al Gran Sasso deve essere prodotta proprio dai russi nell'impianto del sito di Mayak negli Urali, tristemente noto per il terzo incidente nucleare della storia, attorno al quale, a poche decine di miglia, l'Agenzia meteorologica russa ha individuato i punti di maggiore contaminazione di Rutenio 106.
 
Nonostante le smentite dei gestori dell'impianto, constatiamo che gran parte dei commentatori sui maggiori media nazionali ed internazionali citano espressamente il sito di Mayak come probabile fonte di emissione (si veda ad esempio https://www.repubblica.it/esteri/2017/11/21/news/la_russia_ora_conferma_la_nube_radioattiva-181745439/).
 
Infatti i tecnici nucleari francesi, a fronte delle iniziali sdegnate smentite dalle autorità russe (Rosatom) sulla responsabilità della Russia come origine del problema, il 9 novembre hanno prodotto un rapporto (alleghiamo il relativo comunicato stampa ufficiale) diffuso dai media di tutto il mondo dove chiarivano che:
a)l'area di probabile emissione era da collocarsi probabilmente in Russia nell'area degli Urali;
b)la quantità delle emissioni era tra 100 e 300 teraBecquerel, cioè tra 1/50 e 1/18 della potenzialità emissiva della sorgente di Cerio144 che vogliono usare nel Gran Sasso, che è pari a 5,55 petaBecquerel (1 petaBecquerel è pari a 1.000 teraBecquerel);  
c)i tecnici francesi hanno evidenziato che la nube in Europea occidentale non ha posto problemi radiologici vista anche la sua dispersione su un'area vastissima ma hanno sottolineato che se il punto di emissione fosse stato in Francia avrebbero dovuto prendere provvedimenti di radioprotezione per la popolazione per diversi chilometri tutto attorno.(*estratto del comunicato in fondo al testo; la versione completa è allegata). Un esperto nell'ENEA ha affermato a La Repubblica che “Entro 10-20 chilometri dalla sorgente della contaminazione ci potrebbero essere rischi per i prodotti alimentari. Ma non oltre”.
 
Solo a questo punto l'altro-ieri l'agenzia meteorologica russa Roshydromet ha ammesso di aver riscontrato la contaminazione da Rutenio 106 in molti siti sul proprio territorio, con le quantità maggiori proprio nelle stazioni di monitoraggio a poche decine di miglia di distanza dall'impianto nucleare di Mayak.
 
Per la Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso questo incidente evidenzia ancora una volta:
a)la reale portata delle potenzialità emissiva dell'esperimento SOX in caso di incidente e fuoriuscita del Cerio 144 dal cilindro di tungsteno rispetto al territorio italiano e all'Adriatico;
b)la totale assenza di trasparenza da parte delle autorità che dovrebbero sorvegliare quanto accade a Mayak e in generale in Russia sul tema del nucleare. Questo aspetto non è secondario per Sox visto che molte certificazioni e la sorgente stessa sono prodotte proprio dai russi.
 
Ci pare veramente incredibile che vi siano ancora dubbi sull'azzardo di condurre un esperimento del genere in un contesto così vulnerabile come il Gran Sasso e con queste premesse. Il nervosismo e le difficoltà viste ieri da parte delle autorità nel servizio andato in onda di Nadia Toffa nel programma Le Iene ne sono a nostro avviso testimonianza palese.
 
Tra l'altro, visto il comportamento delle autorità russe con assenza di comunicazione per oltre un mese su questo incidente, ci chiediamo se sia anche solo immaginabile continuare come se nulla fosse anche per questioni attinenti i rapporti tra stati.
 
Venerdì 24 novembre mattina con doppio appuntamento a Pescara e a Teramo (luoghi e ore verranno comunicati a breve) si terrà una conferenza stampa dove divulgheremo con una operazione trasparenza, ignota agli enti coinvolti, tutti i documenti progettuali di SOX che, anticipiamo, presentano enormi criticità ed omissioni di dati e fatti.

*"Because of the quantities released, the consequences of an accident of this magnitude in France would have required to implement locally measures of protection of the populations on a radius of the order of a few kilometres around the location of the release".
 
Alleghiamo il comunicato del 9 novembre dell'IRSN francese, la mappa sulla provenienza della nube di Rutenio e il "viaggio" previsto per la sorgente di Cerio144 per SOX da Mayak.
 
MOBILITAZIONE PER L'ACQUA DEL GRAN SASSO

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
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